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Dieci giorni di silenzio // Niels Lyngsø

Niels è un poeta, un giornalista, le parole non sono mai state un problema per lui. Improvvisamente, però, cominciano a sfuggirgli e si trova alle prese con un completo blocco dello scrittore.

Deciso a risolvere la crisi e armato di una buona dose di scetticismo, si iscrive a un «ritiro del silenzio», dieci giorni dedicati alla meditazione nella foresta svedese. Sembrerebbe facile, invece non lo è affatto.

Sin dal primo giorno nel campo buddhista, Lyngsø si scontra con una difficoltà insormontabile a cui nulla lo aveva preparato: svuotare la testa dai pensieri.

Nel campo sono banditi telefonini e computer, libri, strumenti musicali, perfino carta e penna. Stare in completo silenzio, senza poter scrivere e comunicare con nessuno, non sembra uno stato naturale per un essere umano ma si rivelerà, in realtà, il punto di partenza per un viaggio incredibile all’interno di sé, un’esperienza potente che lo condurrà a scoperte radicali.


🌿 Fatico tantissimo ad approcciarmi al silenzio: sono sempre stata una che parla, che canta, che alza il volume, che racconta, che ascolta, che legge ad alta voce.

Il silenzio per me è solo il rumore della notte, quello che culla i sogni che si insinuano tra le ciglia quando le palpebre iniziano ad abbassarsi.


Non ho mai creduto di poter vivere un periodo di silenzio, mai, fino a quando non mi hanno chiusa in casa in attesa di tampone.


Non parlavo, non leggevo, non guardavo il pc.

Non ascoltavo.

Ogni rumore era fastidio, ogni rumore era un di più, ogni suono si portava dietro l’odore del mondo e io quel mondo, in quel momento, non riuscivo a viverlo.

Il mondo ero io, nella mia stanza, nelle ore intere passate guardando il soffitto senza nemmeno riuscire a pensare.

Il mondo ero io, e io non avevo stimoli neanche per guardare fuori dalla finestra.


Allora ho fatto uno sforzo.

Allora ho aperto il cuore, al silenzio.

Ho lasciato che fosse lui il mio unico compagno.

Mi ha messo un braccio attorno alle spalle e si è fatto coperta, è stato avversario e complice.


Questo libro può essere la stessa cosa: abbraccio e sfida, ma più di tutto risorsa.

Per ripartire, per analizzare, per crescere.


Un viaggio illuminante.




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