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follie indelebili // Mapiful

• 2 agosto 2018 •


Il 30 luglio sono tornata dal lavoro alle 2:00 del mattino. Mamma e papà erano partiti per il mare una settimana prima e io in casa da sola faticavo a dormire.


Anche tu eri in vacanza.

Non avevamo parlato di etichette, ma sapevo che il mio cuore era tuo, perciò non ci ho pensato due volte.


Ho recuperato una valigia, ho comprato un biglietto e alle 6:00 di mattina ero in stazione, pronta per salire sul treno per la Riviera con gli occhi gonfi da una notte passata a preparare bagagli e il cuore in gola perché nessuno sapeva che stessi arrivando.


Ho trovato un posto vicino al finestrino.

Ho iniziato a pensare a cosa ti avrei detto per giustificare questa follia.

Eri a casa tua, quella al mare, quella che dista quasi due ore da dove mamma e papà erano in vacanza.

Mi mancavi.

Così sono partita senza pretese, pensando di raggiungere i miei genitori e di dirti poi che, se volevi, ero a meno di due ore di distanza, che il mare mi aveva chiamata e io avevo risposto, ma che stavolta il mare non aveva onde ma occhi, che non aveva scogli ma capelli, che non aveva sabbia ma braccia. Che speravo di riuscire a tuffarmici dentro, quel mare, perché mi sembrava che distante da lui non potessi vivere poi così bene.


Alle 9:00 mi hai telefonato, ero vicino a Firenze.

“Sei in treno?”

“No, ma che dici?”

“Stai venendo qui?”

“No, ma come ti viene in mente?”

“Tu sei pazza”

Non ho mai saputo mentire.


L’1 agosto sei venuto a prendermi per portarmi a conoscere casa tua.

Quando siamo arrivati al tuo mare, che poi è sempre l’Adriatico, ormai era il 2 agosto.


Una volta in casa mi hai detto che volevi mostrarmi una cosa, così siamo saliti al piano superiore e tu hai aperto una porta a vetri: eravamo su una terrazza davanti al mare che ci urlava di fronte nel buio più totale, lo sentivo e basta.


Poi ho alzato gli occhi e c’era solo il cielo come non lo avevo mai visto: cosparso di stelle, senza luci artificiali a disturbare.

Cielo e onde, nel buio, con i confini che si confondevano.

Mi sono tuffata, non so ancora dire dove.

So che l’unico cielo che non mi ha mai abbandonata è quello che ho visto con te da quella terrazza, il 2 agosto 2018 💫




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