Manifesto per un femminismo in comune
Qui dentro ci sono 17 brevi brani che esaminano i temi fondamentali per l’attuale femminismo.
Ci prendono per mano e ci accompagnano a riflettere sulla solitudine, la politica, l’identità e la violenza.
Sono pagine che si pongono l’obiettivo di produrre una realtà che tenga conto di tutte le lotte degli oppressi – per genere, razza, classe sociale o orientamento sessuale.
••• Possiamo definire il femminismo come desiderio di democrazia radicale, votato alla lotta per i diritti di tuttə coloro che sono costrettə a subire ingiustizie armate sistematicamente dal patriarcato. Perché il patriarcato, contrariamente a quanto si possa pensare, non è un processo che colpisce esclusivamente la sfera femminile; coinvolge invece tutti gli esseri il cui corpo viene definito attraverso l’uso che se ne fa.
••• Con questo libro la filosofa brasiliana Márcia Tiburi, in esilio volontario a Parigi per ragioni politiche, ci invita a ripensare queste strutture e prendere sul serio il femminismo, al di là delle mode e delle frasi fatte.
••• L’augurio è che, ripensando criticamente il movimento, con un linguaggio accessibile tanto ai principianti quanto ai più esperti, “Il contrario della solitudine” sia portatore di un’idea di femminismo in comune capace di migliorare il nostro modo di vedere e inventare la vita.
Un libro piccino ma colmo di spunti quanto mai necessari, vivi, palpabili. Ho riflettuto tanto, mi sono arrabbiata e infine ho sperato in un modo più giusto, uno in cui vorrei davvero vivere.
Quello che sentirete leggendo, sia nelle parole della stupenda @igiaba_afroitalian (di cui vi ho già parlato) sia in quelle dell’autrice, sarà il desiderio di essere in prima linea sempre, di schierarsi, di alzare la voce, di lavorare per rendere realtà questa speranza, che non è solo mia ma che ancora non tutti condividono.
Un mondo più giusto.
Un femminismo in comune.
Mano nella mano, per dimostrare che l’emarginazione non ci farà rimanere in silenzio.
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