Comunque vada, ricordati che hai già vinto !
Oggi ho pianto tantissimo e ho pensato di rinunciare.
Ho guardato i fogli sparsi sul tavolo di fronte a me e le parole che si confondevano tra loro, apparentemente vuote.
Oggi ho pianto tantissimo e ho pensato di rinunciare.
Non è stata la paura di fallire a farmi crollare, ne il conseguente terrore di venire giudicata in caso di un fallimento.
È stata la sensazione soffocante di caos e inadeguatezza che provo ogni volta che arrivo a ridosso di un esame universitario, quella che nasce per colpa di una vocina che mi sussurra “è inutile che ci provi, non capirai mai, devi lavorarci di più, rimanda”.
Mi ha schiacciata tante volte, come una lumaca sul vialetto di casa, nascosta dall’oscurità della notte.
Oggi ho pianto tantissimo e ho pensato di rinunciare.
Ma non l’ho fatto.
Mi sono sciacquata la faccia, ho raccolto i capelli e sono tornata al tavolo, ho ripreso da dove avevo lasciato e sono andata avanti.
Il fatto è che troppo spesso ci dimentichiamo dell’importanza di scegliere, di rischiare, di concederci la possibilità di provare calcolando il fallimento come un insegnamento e non come una delusione.
In tutti questi anni di studio ho maturato l’estremamente necessaria consapevolezza di essere molto di più che una manciata di esami universitari e di voti in trentesimi: sono una donna che ha vissuto, divorando tramonti e imparando nuovi lavori, amando con tutta l’anima e risparmiando il più possibile per prendere aerei, treni, autostrade per superare limiti e paure.
La vita non la impariamo sui libri, quindi cerchiamo di ricordarci che forse non è giusto permettere loro di condizionarcela.
Per favore, ricordiamocelo sempre.
Soprattutto in sessione.
Perciò sto continuando a studiare, consapevole dei miei limiti e di non poter comprendere tutto, sicura di meritarmi quantomeno l’opportunità di sbagliare, promettendomi anche questa volta di impegnarmi a rischiare, anche quando sembra impossibile.
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