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Da dove la vita è perfetta // Silvia Avallone

Ho iniziato “𝘿𝙖 𝙙𝙤𝙫𝙚 𝙡𝙖 𝙫𝙞𝙩𝙖 𝙚’ 𝙥𝙚𝙧𝙛𝙚𝙩𝙩𝙖” in Portogallo, sdraiata al sole: c’era la sabbia bollente mossa dalle prepotenti onde dell’oceano atlantico, avevo la testa appoggiata a quella del mio ragazzo ed insieme leggevamo questo libro dallo schermo del suo cellulare.

Ho pensato che la mia vita non potesse essere più perfetta di così.


La scrittura di Silvia è potente, mirata, cruda. Io ne sono rimasta ipnotizzata.

La storia che racconta è straziante, ma piena di speranza. È quella di due donne che devono affrontare la maternità: quando arriva e non si cerca, quando si cerca e non arriva.

La narrazione si apre sul momento del parto, e non esagero dicendovi che ho sentito tutto: le costole schiacciate, la pressione al basso ventre, il corpo che si dilaniava. Avrei chiesto l’epidurale per sentire un po’ meno, se fosse stato possibile. Ma non lo era, perché quel dolore non era mio, ma di Adele e, in parallelo, era anche il dolore di Dora, che non aveva la possibilità di provarlo, quel dolore, e non c’era cosa che la facesse soffrire di più.

Adele e Dora, le due figlie della penna di Silvia. Due donne estremamente diverse, eppure entrambe si trovano a incassare pugni dalla vita e ad avere le unghie spezzate per la forza con cui si sono aggrappate alle proprie speranze.


Silvia riesce a mostrarci due aspetti diversi di affrontare la maternità ed è riuscita a ricreare in maniera impeccabile le dinamiche tra le protagoniste e le loro differenti cerchie di affetti. Perché l’essere mamma è un viaggio che non si affronta da sole, ma insieme.


L’unica nota dolente è stata la conclusione. Avrei voluto leggere a chiare lettere il futuro di queste due donne e delle loro scelte: dove le hanno portate e come le hanno cambiate. Conclusa la lettura sono rimasta estremamente delusa, ma poi ho capito: invece di sapere, ho la possibilità di immaginare.

E credetemi, per un libro così riesco ad immaginare solo conseguenze meravigliose.


Grazie Silvia, mi hai fatta sentire madre per un po’, ed è stato un regalo fantastico.

Ah, dimenticavo, mi hai anche convinta a scegliere il parto cesareo, ma questi sono dettagli (😂).




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